La parrocchia S. Maria Ausilitrice del Ponte conta circa 2900 abitanti ed è situata, territorialmente, nella parte centrale del comune di Laveno Mombello.
In parrocchia risiedono il vicario parrocchiale ed una comunità di religiose, Piccole figlie del sacro cuore di Gesù, a servizio dell'intera Comunità pastorale.
Le strutture parrocchiali sono tutte raggruppate nella stessa area: chiesa, casa parrocchiale, oratorio e asilo.
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La parrocchia di S.Maria Ausiliatrice è l’ultima ad essere sorta nel comune di Laveno-Mombello ma non per questo meno ricca di storia e di tradizioni. L’attuale edificio della Chiesa è stato progettato, dall’ingegnere Edmondo Bonito, nel luglio1930 attualizzando e armonizzando le forme e lo stile dell’arte romanica al gusto di quel periodo. Nel mese di settembre del 1930 venne posta la prima pietra della Chiesa che fu costruita “ in mezzo a difficoltà enormi […] vero miracolo di attività, pazienza e sacrificio”.
Fu costruita come chiesa sussidiaria di quella di Mombello nella località detta Ponte di Laveno per almeno due ragioni : l’aumento consistente della popolazione locale, l’insediamento di nuovi stabilimenti e abitazioni.
La parrocchia è sorta per volontà del cardinale arcivescovo Alfredo Ildefonso Schuster che nel 1948 la erige, nel 1949 ne definisce i confini staccandola da quella di Mombello e infine, lo stesso Arcivescovo, la costituisce ufficialmente il 29 giugno 1950, con un proprio Decreto.
La chiesa venne poi consacrata, il 26 giugno 1974, dal cardinale arcivescovo Giovanni Colombo. L’interno dell’edificio, che non fu terminato secondo il progetto originario, presenta del primo arredamento : il grande altare centrale di S.Maria Ausliatrice, e gli altari laterali di S.Giuseppe, del Sacro Cuore e di S.Giovanni Bosco. A destra dell’ingresso, oltre il busto bronzeo di don Redaelli, opera di Angelo Frattini, si possono vedere due grandi tele, realizzate da Mario Aubel, raffiguranti i santi Ambrogio e Carlo e santa Rita.Vari sacerdoti sono stati parroci di questa Chiesa : don Ernesto Redaelli, mons. Ivan Tagliaferri, don Edoardo Appennini, don Giuseppe Vertemati. Tutti, amati e venerati dalla popolazione del Ponte, hanno spezzato il Pane della Parola e la carità ardente del Vangelo.
Durante la cura pastorale di don Giuseppe Vertemati, svolta ininterrottamente per quasi 30 anni, la Parrocchia è cresciuta come comunità e anche nelle opere strutturali. La sua iniziativa lo ha visto spendersi in un vasto numero di opere : dal completamento dell’oratorio, alla costruzione del salone multiuso, dalla ristrutturazione della casa delle Suore, all’ampliamento dell’Asilo infantile, dalla costituzione del coro polifonico “J.S.Bach”, alla realizzazione del primo Consiglio Pastorale e degli Affari Economici del nostro territorio comunale, dalla fondazione del gruppo Caritas a quello della Terza Età.
Infine sono sorte e poi sono state promosse e accompagnate due vocazioni al diaconato permanente.
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LA FESTA PASTRONALE di S. MARIA AUSILIATRICE.
Delle quattro Parrocchie del Comune di Laveno è quella del Ponte la comunità più Mariana di tutte : la festa Patronale della parrocchia coincide infatti con la festa liturgica della B.V. Maria, Ausiliatrice dei Cristiani, e si tiene nel mese di Maggio nella settimana in cui cade il giorno 24 : memoria liturgica e festa propria dell’Ausiliatrice. Annualmente si svolgono preparazioni spirituali e festeggiamenti in onore di Maria. La popolazione del rione Ponte partecipa fervidamente a queste celebrazioni e alla processione serale, “aux flambeaux”, che si snoda per le vie del rione e corona tutte le varie iniziative che si svolgono nella settimana dedicata alla Madre celeste. All’interno dell’edificio due altari ricordano la speciale dedicazione di questa chiesa alla Madonna : l’altare centrale con la grande statua raffigurante la Beata Vergine Ausiliatrice dei Cristiani e l’altare laterale di San Giovanni Bosco, che fu il principale propugnatore e propagatore del suo culto nel XIX° secolo. Don Bosco dopo aver fatto costruire accanto al suo Oratorio, nel quartiere Torinese di Valdocco, una grande e nuova chiesa ”in onore di Maria Auxilium Christianorum(…) con la sua mole maestosa”, così ne spiegava il motivo della dedicazione a Maria : “Il bisogno oggi universalmente sentito di invocare Maria non è particolare ma generale; (…) è la stessa Chiesa Cattolica che è assalita nelle sue funzioni, nelle sacre sue istituzioni, nel suo Capo, nella sua dottrina, nella sua disciplina, è assalita come Chiesa Cattolica, come centro della verità, come maestra di tutti i fedeli. Ed è appunto per meritarsi una speciale protezione del Cielo che si ricorre a Maria, come Madre comune, come speciale Ausiliatrice dei Re e dei Popoli cattolici, come Cattolici di tutto il mondo!”(1) E’ evidente che le parole di don Bosco alludevano alla situazione della Chiesa nella seconda metà dell’800 quando lo scontro tra Chiesa e Stato, tra Chiesa e Questione sociale era ai massimi livelli. Tuttavia sappiamo che tanto il parroco, fondatore della chiesa, don Ernesto Redaelli (2), che il donatore del terreno su cui è sorta la stessa, il signor Maurizio Bellorini (3), erano stati entrambi all’Oratorio di Valdocco a Torino, alla “scuola” di San Giovanni Bosco e ne hanno riportato quella stima e quella devozione che li hanno indotti a seguire l’esempio del Santo Torinese.
(1)G.B.Lemoyne, Memorie biografiche del Venerabile don Giovanni Bosco, Tipografia S.A.I.D. “Buona Stampa”, Torino 1917, vol. IX, pp.105 e 106.
(2)Archivio Parrocchia Ponte di Laveno, Commemorazione di don Ernesto Redaelli tenuta dal Comm. Giacomo De Ambroggi il 21 Agosto 1949, in occasione dell’inaugurazione del busto bronzeo nella chiesa di Maria Ausiliatrice, al ponte di Laveno-Mombello, pp.11-12.
(3)Testimonianza orale di Armando Gheller, nipote del sig. Maurizio Bellorini e Atto Notarile di acquisto del terreno, 6 Settembre 1898, su cui sorse la chiesa di S. Maria Ausiliatrice, in possesso del suddetto.
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